Recensione Ursa Broadcast G2

Scritto da Riccardo Mischianti Blog

Negli ultimi giorni abbiamo ampiamente lavorato con Ursa Broadcast G2, l'ultimo modello della casa australiana Blackmagic, in contesti completamente differenti, vi raccontiamo la nostra esperienza.



Il sensore, anche se blackmagic non lo dichiara apertamente, sembra essere lo stesso che troviamo nelle sorelle minori Pocket 6k e 6k Pro, un CMOS S35 23,10mm x 12,99mm 6k 6144x3456 con 13 stop di gamma dinamica, dual native ISO, 400 e 3200. 

Qui incontriamo il primo difetto. 
Non possiamo visualizzare il valore della sensibilità della camera in ISO, come unità di misura a disposizione abbiamo solo il gain espresso in db. 

Questa mancanza di visualizzazione dei parametri sensibilità è probabilmente fuorviantre per tanti professionisti dell'ambito broadcast.
In campo televisivo infatti lavorare a gain molto elevati equivale ad avere un'immagine rumorosa, di bassa qualità, cosa che con ursa broadcast non corrisponde al vero, la macchina infatti lavora egregiamente a 0 db (400 ISO) e a 18db (3200 ISO).

Inizialmente abbiamo giustificato Blackmagic, pensando che fosse una scelta ben precisa, la camera effettivamente è pensata per un ambito broadcast, esce dalla scatola con l'attacco B4 inserito, quindi ci siamo addentrati nel menù per controllare quali fossero i codec disponibili.
 

Anche in questo caso abbiamo notato qualche caratteristica in meno che ci saremmo aspettati in un modello che nel proprio nome contiene la parola Broadcast.
Con l'attuale firmware infatti non abbiamo la possibilità di generare un timecode e non possiamo girare in interlacciato. 
Anche se sull'attacco B4 leggiamo a caratteri cubitali "4K", quindi immaginiamo che sia rivolta a produzioni tv in ultra HD, il sistema full HD interlacciato ancora compare nella stragrande maggioranza delle messe in onda di tutto il mondo, infatti la camera ci permette di girare in FHD progressivo, di uscire in FHD interlacciato, ma non di registrare lo standard 50i o 60i internamente.



Grande novità rispetto al modello precedente, in ultra HD la Ursa Broadcast G2 "croppa" all'interno del sensore quando montiamo lenti B4 "simulando" un sensore 2/3 di pollice, eliminando quindi ogni problema di vignette, caratteristica non presente nella prima ursa broadcast.

Tanti i codec disponibili  Apple ProRes422 HQ, Apple ProRes422, H.265 SDI(10-bit 4:2:2), H.265 High(10-bit 4:2:0), H.265 Medium(10-bit 4:2:0),  H.265 Low(10-bit 4:2:0), H.264 SDI(10-bit 4:2:2), H.264 High(8-bit 4:2:0), H.264 Medium(8-bit 4:2:0), H.264 Low(8-bit 4:2:0), più tutte le possibilità del BlackMagic Raw, constant quality e constant bitrate, da 3:1 fino a 12:1.

Registrazione possibile su C-FAST 2.0, SD UHS-II, una porta TYPE-C per SSD e su SSD da 2,5 pollici se si acquista separatamente il Blackmagic Mini Recorder.



Per quello che riguarda l'audio abbiamo due ingressi XLR e il controllo dei canali avviene tramite il pannello accanto all'alloggio schede, anche se le impostazioni vanno finalizzate all'interno della pagina audio nel menù della camera. Sicurmante sarebbe stato più veloce poter gestire i canali audio direttamente sul pannello fisico della ursa, ma il firmware è così intuitivo e ben progettato da sopperire in maniera quasi soddisfacente a questo piccolo difetto.



Molto comodo il pulsante program, che consente, in caso fossimo collegati ad una regia, di controllare quello che sta andando in onda, se collegati con un cavo sdi nell'apposito ingresso.

In generale siamo molto soddisfatti di tutta l'interfaccia fisica della camera, completamente customizzabile.
Per quello che riguarda i filtri built-in che variano dai 2 ai 6 stop, sono visualizzabili in tre diverse unità di misura: stop, numero filtro e frazione.


Una delle caratteristiche che davvero ci ha convinto e ci ha fatto innamorare di questa camera è la possibilità di cambiarne completamente forma, smontando con pochissime viti e in pochissimo tempo l'attacco, passando da b4 a EF, Nikon o PL.


 
La camera infatti esce dalla scatola già predisposta per questo cambio di attacco, perchè inclusi nella confezione abbiamo l'attacco b4 (già innestato) e l'attacco EF.

Rispetto agli altri modelli Ursa nella confezione della Broadcast sono gia presenti top handle, staffa a sgancio rapido e piastra per le batterie V-Mount.



La camera è leggermente sbilanciata in avanti quando monta le ottiche b4, il nostro consiglio è di aggiungere peso nella parte posteriore, magari alloggiando una batteria V-Mount pesante.


Da acquistare separatamente e non presenti nella confezione la loop e i nuovi remote controller "Focus Demand" e "Zoom Demand", non compatibili con tutta la serie b4, quindi se foste interessati all'acquisto date prima un'occhiata al vostro parco lenti e consultatene la compatibilità sul sito. 

 



Abbiamo usato la Ursa Broadcast G2 già in molte situazioni differenti, mettendola alla prova al freddo, con una regia e per piccoli spot, vestendola con abiti più "cine".
Il risultato è sempre stato di grande qualità, ottimo per tutte le produzioni alle quali abbiamo lavorato.
Ci siamo innamorati di una camera non perfetta ma che ci ha dato grande affidabilità e incredibile versatilità, caratteristiche fondamentali in un mondo audio/video che sta ibridando sempre di più le nostre sottocategorie professionali.
Dalla tv, a piccoli spot, videoclip, cortometraggi, documentari. Spaziate a 360 gradi in questo mondo? La Ursa Broadcast G2 fa al caso vostro.





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